66° ANNIVERSARIO DELLO SBARCO DI ANZIO
Data: 29/01/2010Autore: VARICategorie: CronacheTag: #today, anzio-area, manifestazioni

66° ANNIVERSARIO DELLO SBARCO DI ANZIO

All'interno del complessivo delle celebrazioni per il 66° Anniversario dello sbarco alleato di Anzio-Nettuno il gruppo "Warriors at Anzio" è stato protagonista in particolare con la realizzazione di due mostre di uniformi e cimeli.

Il via alle commemorazioni sabato 16 gennaio 2010 con l'inaugurazione, presso la Capitaneria di porto di Anzio, alla presenza del Sindaco di Anzio, del Comandante del porto T.V. Matteo Gragnani e di altre autorità, di una mostra dal titolo: "1944 l'anno decisivo"; i pezzi esposti erano relativi ai principali eserciti impegnati su tutti i fronti del conflitto mondiale nel 1944.

Di spicco le otto uniformi presentate, purtroppo il locale ristretto non ha permesso un'esposizione più estesa, appartenenti ad un sottufficiale giapponese, un soldato dell'Armata Rossa, uno americano della 3ª divisione di fanteria, uno italiano del battaglione "Barbarigo" della X MAS, un soldato inglese della 56ª divisione di fanteria "black cats", un sottufficiale paracadutista tedesco.
Era esposta anche l'uniforme del "padrone di casa" l'Ammiraglio Ubaldo Diciotti, Comandante della Piazza di Tripoli e successivamente di tutte la Capitanerie di porto nell'ultimo conflitto; a suo nome esiste oggi una classe di pattugliatori della Marina Militare Italiana.

Oltre a vari copricapi ed elmetti delle forze in campo, facevano bella mostra una cartina americana dell'epoca, rinvenuta in una grotta a Nettuno, dove il soldato di turno riportò a matita i vari depositi e siti di importanza strategica; una teca con vari piastrini di riconoscimento degli eserciti succitati, alcuni distintivi tra i quali lo scudetto da braccio della X Flottiglia MAS ed il distintivo d'onore della Marina Repubblicana concesso solo agli aderenti della prima ora; l'importante decorazione dei Santi Maurizio e Lazzaro concessa all'Ammiraglio Diciotti e alcuni manifestini di propaganda lanciati dai tedeschi sugli alleati ad Anzio.
Inoltre erano visibili alcune decorazioni russe, tedesche e americane con la prestigiosa DSC (Distinguished Service Cross), seconda solo alla Medal of Honor, di un ranger catturato a Cisterna, il "soldbuch" di un soldato tedesco pluridecorato, trapassato da parte a parte da una scheggia di bomba frenata proprio dal documento che in questo modo ha salvato la vita al suo possessore, e altro ancora.

E' stata registrata una notevole affluenza di visitatori con più di 1.000 presenze tra cui circa 600 bambini provenienti da varie scuole di Anzio, i veterani dello sbarco, gli addetti militari dell'Ambasciata americana molto interessati alle armi in esposizione costituite da: una MG 42 tedesca rinvenuta sul campo di battaglia, un MAB 38A italiano, un Mauser Kar98K da tiratore scelto tedesco, un Garand americano frutto anche questo di un rinvenimento da campo, un PPsh 41 russo, un Enfield inglese e altro ancora.

Di rilievo anche la sezione documentale con oltre 40 fotografie dei luoghi dello sbarco, manifesti a colori di propaganda delle nazioni impegnate nel conflitto "conditi" da simpatiche vignette satiriche molto apprezzate dai bambini.

Uguale successo ha riscontrato l'altra mostra allestita presso il Castello Sangallo di Nettuno, con l'esposizione di 13 uniformi originali del periodo bellico tra le quali: l'uniforme completa di una infermiera della Croce Rossa tedesca e di un ufficiale medico, donna, americana, veterana dello sbarco ad Anzio-Nettuno dove prestò la sua opera presso l'85° Evacuation Hospital; da segnalare anche il "pigiama" di un deportato italiano a Mathausen.

Il giorno 21 gennaio si è svolto un convegno al quale hanno preso parte il Sindaco del Comune di Nettuno Alessio Chiavetta, l'Assessore alla cultura Giampiero Pedace, gli addetti militari ed il veterano britannico Harry Schindler che ha illustrato la sua ultima opera letteraria riguardante le sue esperienze di guerra in Italia.
Numeroso il pubblico presente tra cui molti ragazzi delle scuole superiori.

Giuseppe Tulli
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