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BREVI NOTE SULLA PATTUGLIA DEL 12° REGGIMENTO LANCIERI DI PODOLIA CHE ENTRÒ NELL’ABBAZIA DI MONTECASSINO IL ...
Data: 14/05/2025Autore: ALBERTO TURINETTI DI PRIEROCategorie: Testimonianze, I luoghiTag: #maggio 1944, montecassino-abbazia, polonia

BREVI NOTE SULLA PATTUGLIA DEL 12° REGGIMENTO LANCIERI DI PODOLIA CHE ENTRÒ NELL’ABBAZIA DI MONTECASSINO IL 18 MAGGIO 1944.

Dedicate a Roberto Molle.

Squilla il telefono di casa:

Pronto, vorrei parlare con il dottor Alberto Turinetti de Priero;

il cognome volutamente storpiato:

sono io, avvocato! Tanto la riconosco.

rispondo ridendo e dandogli del lei.

Mi prendeva sempre un pò in giro.
Mi telefonava spesso per scambiare due parole e mettermi al corrente di quello che succedeva a Cassino o di qualche sua nuova iniziativa.
Contraccambiavo comunicandogli qualche nuova scoperta, qualche nuova conoscenza, qualche nuovo contatto.
Non ho fatto in tempo a dirgli che grazie al tenente colonnello Valentino Mattei ero venuto in possesso di un documento scritto in francese proveniente dall’archivio di Walter Nardini.
Avrei voluto dirgli che probabilmente l’avremmo pubblicato sul sito "Dal Volturno a Cassino", ma non ho fatto in tempo; questa mattina mi è arrivata la notizia tristissima.

Roberto non mi telefonerà più, ma rimane presente nei miei ricordi.

Così, d’accordo con Valentino Rossetti, tra amici, gli dedichiamo un breve stralcio di quel documento che siamo sicuri gli avrebbe fatto piacere leggere perché si tratta del racconto dell’entrata nell’Abbazia della prima pattuglia polacca in quel 18 maggio 1944, redatto probabilmente dal maggiore Bittner, comandante del 12° reggimento Lancieri di Podolia.

***

Il 18 maggio 1944, verso le 8,00, una pattuglia comandata dal sottotenente Kaziemirz Gurbiel si mise in marcia verso il Monastero, seguita da un plotone del I Squadrone (12° reggimento Lancieri di Podolia) comandato dal tenente Leon Hrynkiewicz.
La pattuglia avanzava in ordine sparso attraverso i campi minati il più velocenmente possibile, ma con precauzione.
Giunta ai piedi dell’ultima salita il sottotenente Gurbiel lasciò indietro l’aspirante Konarzewski e sei lancieri con una mitragliatrice per proteggere la pattuglia in caso di ritirata.
Il sottotenente Gurbiel era accompagnato dal maresciallo maggiore Wroblewski, dal lanciere di I classe Wadas e da altri tre uomini.
Arrivati al muro del monastero, il maresciallo Wroblewski si piazzò contro il muro e il lanciere Wadas salì sulle sue spalle e fu il primo a superare l’ostacolo.
Quando annunciò che non si vedeva nessuno, il sottotenente Gurbiel con un segno della mano fece avanzare il resto della pattuglia e tutti misero piede all’interno dell’abbazia.
Cominciarono ad esplorare le macerie e non trovarono che sedici soldati tedeschi, feriti e comandati da un aspirante.
La pattuglia entrò nelle rovine alle 9,00, dopo un’ora di marcia.
Gurbiel scrisse che parlarono in tedesco con i prigionieri e che l’aspirante chiese 15 minuti, prontamente accordati, per prepararsi; poi radunò i feriti che potevano camminare per accompagnarli al comando dello squadrone.
Nel frattempo il lanciere Nrunlinski, staffetta inviata dal tenente Hrinkiewicz, accorse con una fiamma dai colori del reggimento, confezionata in fretta e furia con una bandiera della croce Rossa e il fazzoletto blu del maresciallo Donocik.
Il sottotenente Gurbiel la fece piantare in un punto ben visibile dalle posizioni dello squadrone.
Erano le 10,00.
Alle 10,30 la fiamma con i colori del reggimento fu rimpiazzata dai colori nazionali e poi, per ordine del generale Anders, fu aggiunta di fianco una bandiera britannica.” (1)

Torino, 14 maggio 2025

Note

(1) Il documento è di ben 27 pagine e riporta in parte il diario storico del reggimento e in parte notizie che riguardano le operazioni principali delle due divisioni polacche dall’11 al 18 maggio 1944.

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