UNA GAVETTA ITALIANA DALLA RUSSIA
1.000 Euro per la gavetta di un caduto, un atto miserevole!
Questo sito è dedicato alle battaglie di Cassino, ma, come abbiamo aiutato delle famiglie che hanno avuto caduti o dispersi sulla Linea Gustav di
qualsiasi nazionalità esse fossero, così abbiamo cercato di aiutarne una italiana per un loro caro disperso in Russia.
Ci era sembrato un gesto di normale umanità.
Questa storia ha avuto inizio il 26 luglio 2008, quando un ignoto lettore del sito, di cittadinanza russa, ha inviato al sito la fotografia di
una gavetta o bicchiere di alluminio, sulla quale sono graffiti i dati anagrafici di un soldato italiano, chiedendo di aiutarlo a trovarne la
famiglia.
Convinti di compiere un atto di pietà e che chi aveva trovato l’oggetto lo volesse restituire o comunque comunicare delle notizie sul suo
ritrovamento, abbiamo cercato e trovato la famiglia.
Sulla gavetta sono incisi il nome ed il cognome, Raffaele Zucca, la paternità, la data di nascita, il comune di residenza, San Sperate, in
provincia di Cagliari, e l’indirizzo di casa.
Trovare la famiglia è stato quindi agevole, anche grazie all’interessamento del presidente della locale Pro-Loco, persona di squisita sensibilità.
Abbiamo scoperto che la memoria di questo umile soldato, uno dei tanti dispersi in Russia, era sempre viva, le sue fotografie e le sue lettere
dal fronte conservate, ma abbiamo commesso un grave errore a non valutare in tempo la miserabile richiesta che sarebbe pervenuta.
Del caporale Raffaele Zucca mancavano notizie certe dall’agosto 1942, epoca dell’ultima cartolina arrivata alla famiglia!
Dunque un disperso, da considerarsi ormai un caduto.
Apparteneva al III battaglione del 54° Fanteria, della divisione "Sforzesca", un reparto stritolato nell’offensiva sovietica dell’agosto del
1942, lungo il corso del Don.
Ebbene abbiamo passato i dati, in forma privata e con il consenso dei familiari, al russo materializzatosi nel nome di Sergej, e lo abbiamo messo
in contatto con la famiglia, malgrado un suo silenzio durato ben sei mesi.
Sergej e la famiglia di Raffaele Zucca hanno così potuto colloquiare direttamente tramite "Skype", grazie all’aiuto di una signora russa che
abita in Sardegna.
Sergej ha spiegato che l’oggetto non lo ha lui, ma un suo conoscente... e quest’ultimo chiede 1.000 Euro per restituirlo!
1.000 Euro!!!
Crediamo, così come la famiglia, nella buona fede di Sergej, ma è comunque un atto miserevole!
Un atto di insensibilità malvagia!
Un atto riprovevole sotto ogni aspetto!
Un tentativo di estorsione in piena regola!
La discussione relativa a questa vicenda.
1000 Euro for a fallen soldier’s mess-tin, a despicable act!
This site is dedicated to the battles of Cassino, but, just as we have helped families who have soldiers fallen or missing on the Gustav Line
whatever nationality they were, we tried to help an Italian family who had one of their loved ones missing in Russia.
We thought it a normal gesture of humanity.
This story began on 26 July 2008, when an unknown reader of the website, of Russian nationality, sent to the website a photograph of an aluminium
mess tin or mug, which had scratched into it the personal data of an Italian soldier, asking for help to find the family.
Believing that the person who had found the object wanted to return it as a kindly act, or communicate news about its discovery, we sought and
found a family.
On the tin is engraved the name and surname, Raffaele Zucca, his parentage, date of birth, place of residence, San Sperate, in the province of
Cagliari, and his home address. With all of this, finding the family was easy, also thanks to the kind assistance of the President of the local
Pro-Loco, a person of exquisite sensibility. We discovered that the memory of this humble soldier, one of many missing in Russia, was still
alive, his photographs and his letters from the front preserved, but we made a serious mistake in not anticipating the wretched demand that
would follow.
There had been no certain news of Corporal Raffaele Zucca since August 1942, the last time the family had received a postcard!
Missing, he was now considered to be one of the fallen.
He was in “Sforzesca” division of the third battalion of the 54° Infantry, a division which crushed the offensive of the Soviet Union in August
1942, along the course of the Don.
Well, we passed on the data, in private and with the consent of the relatives, to the Russian who materialised under the name of Sergei, and we
put him in touch with the family despite his silence during the intervening six months.
Sergei and the family of Raffaele Zucca were able to talk directly through "Skype", with the help of a Russian lady who lives in Sardinia.
Sergei explained that it wasn’t him who had the object, but someone he knew... and that this person was asking Euro 1000 for its return!
Euro 1000!
We believed, as did the family, in the good faith of Sergei, but it was a despicable act!
An act of wicked insensitivity!
A reprehensible act in every respect!
It was an attempt at extortion in every way!
The discussion of this story.
Traslated into English language by Kay de Latour.
Nel caso in cui il testo derivi sempicemente dall'esposizione, con o senza traduzione, di documenti/memorie al solo fine di una migliore e più completa fruizione, la definizione Autore si leggerà A cura di.